INTERVISTA AL DOTT. AGRONOMO MATTEO SANTARONI – [Come costruire in zona agricola]

Anche oggi vi porto l’intervista di un professionista del settore che ci parlerà di come si può edificare in zona agricola.

Prima di entrare nei dettagli della questione, lasciamo che si presenti:

🗣️”Mi chiamo Matteo Santaroni e sono un agronomo con esperienza nella pianificazione del territorio rurale, nella valutazione vincolistica ambientale e nell’ambito dell’edilizia in zona agricola. Svolgo la mia attività principalmente nell’ambito della gestione biologica e valorizzazione sostenibile del territorio rurale, fornendo supporto tecnico-specialistico in tutte le fasi
progettuali e autorizzative. Mi occupo della redazione di relazioni agronomiche dettagliate, piani colturali funzionali alla destinazione produttiva dei fondi agricoli, e della predisposizione delle istanze tecnico-amministrative necessarie per l’edificazione o l’intervento edilizio in zona agricola (PUA), nel pieno rispetto delle normative urbanistiche,
ambientali e settoriali. Il mio lavoro si inserisce in un’ottica di pianificazione coerente con le potenzialità agronomiche del territorio, valorizzandone le funzioni produttive, paesaggistiche
e ambientali.”

Dopo la pandemia di COVID-19, la richiesta di ville indipendenti è aumentata vertiginosamente ed in molti sognano di farsi costruire la villa dei sogni in mezzo al verde e alla natura, magari anche con una piscina.

Realizzare abitazioni in zona agricola però non è così semplice come si può pensare: non basta comprare un terreno e tirar su la struttura.

📌L’edificazione in zona agricola: normativa, requisiti e opportunità

Ci spiega tutto nei dettagli Matteo:

🗣️”Il progressivo ritorno all’agricoltura, particolarmente evidente nel periodo post-pandemico, sta incentivando investitori e nuovi imprenditori ad avviare numerose iniziative nel settore agricolo. L’obiettivo è coniugare uno stile di vita più sano e sostenibile con un’adeguata redditività economica. Questa tendenza rende necessario eseguire interventi diretti sul patrimonio edilizio aziendale, includendo anche nuove edificazioni, per dare vita a un complesso strutturale funzionale all’attività agricola. Tale evoluzione mira a supportare, valorizzare e potenziare l’impresa, anche attraverso lo sviluppo di attività complementari, come ad esempio l’attività agrituristica.

Nella Regione Lazio la normativa sulla edificazione in area agricola risulta molto articolata e complessa; tuttavia, le due normative maggiormente rappresentative risultano essere: la Legge Regionale n. 38/1999 e la Legge Regionale n. 14/2006.

Al fine di evitare speculazioni edilizie è importante precisare che le strutture previste da ciascun piano devono essere funzionali e dimensionate al volume all’attività agricola condotta, oppure essere a scopo abitativo a beneficio dell’imprenditore e della sua famiglia. In entrambi i casi è necessario privilegiare la riqualificazione delle strutture già esistenti.

Così come riportato nella normativa citata, al fine di poter edificare in area agricola i requisiti fondamentali sono tre:
– Essere imprenditori agricoli professionali (IAP) e coltivatori diretti (CD)
– Essere a capo di un’azienda agricola attiva e regolarmente costituita
– Condurre e coltivare una superficie minima (generalmente il lotto minimo è fissato in tre ettari)

Continuando con l’analisi della normativa è possibile osservare diverse possibilità per lo sviluppo strutturale delle aziende agricole, tra cui:
– Ristrutturazione di edifici preesistenti e ampliamenti volumetrici
– Cambio di destinazione d’uso
– Deroghe sugli indici edificatori e concessioni di titoli edilizi per le nuove strutture

La Legge Regionale 14/2006 ha introdotto ulteriori misure per preservare il suolo agricolo in chiave edilizia, introducendo il concetto di multifunzionalità e di multimprenditorialità in agricoltura:

• Multifunzionalità: sono quelle attività connesse alla produzione agricola tradizionale che hanno l’obbiettivo di promuoverle a valorizzarle come agriturismi, fattorie didattiche, rappresentando quindi un incremento della redditività globale dell’impresa agricola

• Multimprenditorialità: viene incentivata la diversificazione delle imprese agricole, con la possibilità di operare in settori diversi dall’attività agricola, come l’attività sportiva e le energie rinnovabili. Questo tipo di attività prevede un coinvolgimento di un soggetto terzo (non agricolo) che sarà il responsabile nella gestione della futura attività garantendo all’impresa agricola un canone di locazione.

In conclusione, l’edificazione in area agricola rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare e innovare il comparto rurale, ma richiede attenzione, competenze tecniche e un’attenta lettura del quadro normativo.

Le regole, complesse e articolate, sono pensate per tutelare il territorio, prevenire l’abusivismo e garantire che gli interventi edilizi siano coerenti con le reali esigenze dell’attività agricola.

In questo contesto, affidarsi a un dottore agronomo esperto è fondamentale in quanto agisce come ponte tra l’imprenditore agricolo e le amministrazioni pubbliche, facilitando l’intero iter autorizzativo e contribuendo a valorizzare il patrimonio fondiario ed edilizio in un’ottica di sviluppo sostenibile e duraturo.”

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Ringrazio Matteo per questa intervista e invito chiunque volesse edificare in zona agricola a seguire il suo consiglio e ad affidarsi ad un agronomo esperto.

Le pratiche sono complicate e i rischi non sono pochi, ed è per questo che io, a differenza della maggior parte dei miei colleghi, collaboro a spese mie con tecnici come Matteo proprio per offrire garanzie a chiunque decida di affidarsi a me per vendere o acquistare in zona agricola, casa o terreni dove edificare.

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